Epilessia, questa sconosciuta

26/05/2014 - 25/07/2014
La parola deriva dal greco ἑπιληψία, "sono preso, sono colpito da qualcosa". Il 5% della popolazione viene colpita da (almeno) una crisi epilettica durante la vita, ma si parla di epilessia solo quando le crisi epilettiche sono ripetute

Le crisi epilettiche sono favorite dai fattori che aumentano l'eccitabilità elettrica delle cellule nervose, come l'uso o la sospensione improvvisa di certi farmaci, droghe o alcool; la febbre, il deficit di sonno, le alterazioni degli elettroliti.

Per la diagnosi dell’epilessia si usano l'elettroencefalogramma (EEG) che rileva l'attività elettrica del cervello, la risonanza magnetica, la TAC.

La cura consiste nello stabilizzare le proprietà elettriche delle cellule nervose ed è perciò una terapia sintomatica che non elimina la causa dell'epilessia ma garantisce una vita normale a molti pazienti che altrimenti sarebbero gravemente limitati o minacciati da frequenti crisi epilettiche.

La durata della terapia antiepilettica dipende dal tipo, dalla causa e dall’evoluzione dell'epilessia. Generalmente si propone una graduale riduzione dei farmaci quando per 2-5 anni non si sono verificate crisi epilettiche e quando sono assenti o minime le alterazioni dell'EEG.